Vivere il laboratorio

“Solo da chi passa dipende

che io sia tomba o tesoro.

Che io parli o taccia

solo tu puoi decidere.

Amico, non entrare senza desiderio”.

Paul Valery

Ho visto questa citazione  su un testo di  medicina, qualche giorno dopo aver letto  il commento che Antonella Dallomo  ha scritto sul suo blog per incoraggiare noi, “nuovi arrivati”, e ho subito pensato che queste parole potessero sposarsi con le sue.

Le posto come una sorta di ringraziamento e di condivisione.

Html 2

L’essermi avvicinata al codice html è stata un’esperienza inaspettata e davvero gratificante, perchè è sempre stato un mondo inavvicinabile e soprattutto ho sempre creduto inaccessibile.

Solo oggi ho avuto la possibilità di dedicare del tempo all’attività e, dopo il post “caldo di prima, vorrei lasciare una riflessione più ponderata, meno “emotiva”.

Ho tentato  di creare l’elenco con Blocco note e con qualche tentativo per prove ed errori, piano piano muovevo qualche piccolo passo. Ma la svolta è stata quando ho deciso di lavorare su w3schools: funziona, perchè provi, tenti, ci cimenti e immediatamente puoi vedere gli esiti dei tentativi ed è intuitivo, nonostante l’inglese.

Spero di avere presto del tempo per continuare gli esercizi.

Html … se lo conosci, ti “esalti”!

Prima prova

Un elenco misto, con numeri e un sottolenco puntato.

Ho utilizzato w3schools, molto intuitivo, nonostante sia in inglese. Con un copia e incolla sono andata su Blocco note e poi ho incollato qua sul blog in un nuovo post: che soddisfazione  esserci riuscita!

Menù del mattino:

  1. Caffè
    • Cappuccino
    • Latte macchiato
    • Cioccolata
  2. Tea
  3. Latte

Mission

Quante volte ho sentito parlare nella scuola di mission: oggi ne ho scoperto una nuova visione, la mission oggi nella scuola é affrontare una questione urgente, ovvero prendere consapevolezza che il metodo di insegnamento governato da strumenti stabili e ben definiti su una scala temporale di decenni o secoli non funziona più, occorre fare i conti con la trasformazione rapidissima degli strumenti, se si vuole essere convincenti e veri.

Altra questione: abitare e divenire produttivi in un nuovo ambiente, ma, ecco la gemma, legare la produttività ai valori: questo messaggio emoziona, riempie il cuore di speranza, oggi più che mai dove tutto sembra allo sbando, e basta poco per abbandonarsi alla sfiducia. Invece no, una chiave di volta c’è: continuare a credere nella forza della mission educativa. Tanto é vero che “abitare il cyberspazio” é una questione di visone, non di mansione. In che senso mi era venuto inizialmente da chiedere? Interpreto così l’indicazione: mansione richiama il fare, quel fare che a volte può divenire automatismo, la visione, al contrario, ti stimola di più al pensiero, alla ricerca, alla riflessione.

Decido di procedere con quello che io ritengo ordine: allora parto dal considerare il post Accogliendo nuovi studenti, poi come in un albero solido e possente, scopro delle ramificazioni. Sono i post a cui il prof ci rimanda e….mi imbatto nella poesia: sono i titoli dei post. E allora ripenso a tante cose lette, studiate, sentite, argomentate sulla tecnologia, sbaglia chi considera la tecnologia priva di creatività, di passione, di umanità. Ho letto, anzi studiato, che lo studioso canadese McLuhan si augurava che “il nostro pianeta venisse trasformato in un’opera d’arte” e che l’uomo “stesso diventasse un’organica forma d’arte”; ho ascoltato e riscritto/rigenerato un’intervista immaginaria allo studioso ed è lì che ho sentito queste parole. Si potrebbe pensare: che legame c’è tra i i titoli dei post e McLuhan? Nessuno, può essere, eppure io ho subito messo in relazione le due parti.

Antefatto

Attendo l’inizio dell’a.a., sono curiosa, quasi impaziente, perché l’avventura del percorso universitario in età matura é per qualcuno follia, per me è stato crescita, mettersi in gioco, imparare, conoscere, riflettere, costruire reti di persone e di conoscenze.

Ed ecco che domenica 20 arriva la email del prof Andreas che si occuperà del corso di editing multimediale: che bello! Mi sembra di essere un bambina davanti ad un regalo di compleanno, poi la parte adulta di me mi mette in guardia: adesso si che cominciano le fatiche, finora, nonostante gli innumerevoli impegni scolastici extra insegnamento, era faticoso, ma neanche tanto, … ora si fa sul serio, lo studio, le attività da seguire e fare, gli esami….

Ma la mia curiosità bambina prende il sopravvento e curioso nel laboratorio, mi perdo, faccio fatica ad orientarmi, vorrei fare qualcosa, ma cosa? Intanto percepisco, insieme allo smarrimento, che non é una foresta paurosa, ci sono tracce di persone arrivate prima di me che scrivono la forza, l’entusiasmo, la follia (quella che crea), scrivono la bellezza del conoscere e del lavorare insieme, della collaborazione…